Tanto vale vivere 

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I racconti fulminanti di Dorothy Parker 

Tanto vale vivere 

Corsi e ricorsi in letteratura. Dorothy Parker (1893-1967) scrittrice e giornalista americana autrice di racconti impietosi e fulminanti, ironici fino alla ferocia, ebbe un grande successo a partire dagli anni Trenta del Novecento. Sue anche le sceneggiature di una quindicina di film tra cui E’ nata una stella e Piccole volpi, nomination agli Oscar.  
I suoi racconti “hanno cent’anni e sono tuttavia molto contemporanei, forse perché tutto cambia, tutto si rivoluziona, ma la natura umana resta intoccata” (Natalia Aspesi).  
La prima raccolta fu tradotta in Italia da Eugenio Montale e pubblicata da Bompiani con il titolo Il mio mondo è qui. Era il 1941. Fu ristampata nel 1971 con la traduzione di Fernanda Pivano. Poi, di Dorothy Parker non si parlò più. 
Solo nel 1983 fu riscoperta dalla casa editrice La tartaruga che diede alle stampe con il titolo Tanto vale vivere, sette racconti insieme a una scelta di poesie che avevano avuto un grande successo negli Stati Uniti.  Dorothy Parker “appare come una scrittrice assai più profonda di quanto la leggenda di donna spregiudicata e caustica che la circondava in vita lasciasse capire”, annota l’editore.
Oggi la stessa raccolta, edita da Astoria, torna in libreria con una bella prefazione che ne riscopre l’immutata bellezza firmata da Natalia Aspesi (anticipata sulle pagine de La Repubblica del 6 aprile scorso):  
“Dove sono finite le benefattrici crudeli, le amorevoli tiranne, le razziste raffinate? Dove sono finite le donne? Le meravigliose insopportabili donne che Dorothy Parker ci ha raccontato, le donne cattive per l’infelicità, insoddisfatte nelle loro misere libertà, frustrate dai loro labili amori, nemiche delle altre donne, vendicative nelle loro mute rivendicazioni? Adesso siamo altre, perché molto, anche se non tutto, siamo riuscite a cambiare… e forse l’unica cosa che abbiamo perduto nei meandri spinosi del festoso femminismo… è la voglia di ridere, l’ironia, l’autoironia.” 
Vi lasciamo un assaggio dei suoi versi, dolorosi e divertenti, che conservano “il ritmo e il fascino dello champagne e delle limousine”, denunciando la “necessità del cinismo e della forza per chi cerca di rendere tollerabile, se non divertente, vivere ogni attimo della propria vita coraggiosamente allo scoperto” (dalla copertina dell’edizione 1983):
Resumé 
I rasoi fanno male,
i fiumi sono umidi,
l’acido lascia traccce, 
e le pillole danno i crampi,
le pistole sono illegali,
i cappi cedono,
il gas ha una puzza orrenda,
tanto vale vivere

PM